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Aprire un Conto Corrente Aziendale in Italia: un’Odissea tra Burocrazia e Lungaggini

Aprire un conto corrente aziendale in Italia presso una banca tradizionale può trasformarsi in un’esperienza ancora più lunga e frustrante rispetto a un conto personale. Tra documenti richiesti, tempi di attesa e procedure antiquate, il percorso per ottenere un semplice conto per la propria impresa può apparire come un’odissea.

Il primo ostacolo? Non è detto che una banca accetti di aprire un conto corrente alla tua società.
Già da qui le start-up hanno un problema enorme!

M anche se si dispone di tutti i documenti, l’iter per l’apertura del conto non è immediato. Dopo aver fissato un appuntamento con un consulente bancario (che può richiedere giorni o addirittura settimane), l’istituto di credito avvia un processo di verifica che può protrarsi per ulteriori settimane. Il conto non diventa operativo finché la banca non completa tutte le analisi sulla solidità dell’impresa e il rispetto delle normative antiriciclaggio.

Oltre alla complessità delle procedure, molte banche tradizionali applicano costi di gestione elevati per i conti aziendali. Canoni mensili più alti rispetto ai conti personali, commissioni su bonifici e operazioni, costi per carte aziendali e servizi aggiuntivi come POS e gestione della tesoreria. Inoltre, l’accesso a finanziamenti o fidi è spesso vincolato a ulteriori verifiche e pratiche burocratiche.

Sottovalutiamo sempre una valida alternativa.
Perchè pensiamo che le banche tradizionali siano più sicure delle banche digitali.

ERRORE!

A fronte di queste difficoltà, sempre più imprenditori si rivolgono alle banche online e ai conti business digitali. Queste soluzioni permettono un’apertura più rapida, costi ridotti e una gestione completamente digitale, con strumenti di fatturazione elettronica e analisi finanziaria integrati. L’assenza di filiali fisiche viene compensata da un servizio clienti efficiente via chat o telefono, rendendo il processo molto più agile.

Spesso le coperture assicurative sono identiche
Una banca digitale non utilizza i tuoi soldi a differenza di quelle tradizionali
Sono pro-business e non detrattori.
Riusciamo ad aprire c/c a nuove partite Iva in 24 ore.

Aprire un conto corrente aziendale in Italia presso una banca tradizionale è un processo lungo, burocratico e costoso. Per chi cerca una soluzione più smart, le banche digitali rappresentano un’opzione sempre più allettante, capace di semplificare la gestione finanziaria aziendale senza inutili complicazioni.

Non c’è ripresa senza analisi

Tutto diventa meno prevedibile e tutto quello per cui abbiamo studiato, cosi come lo conoscevamo, forse è da buttare.
Una cosa è certa non saremo più quelli di prima.
Non ci muoveremo più come prima e non avremo forse le stesse abitudini di prima

Sicuramente il mondo del marketing e della comunicazione aziendale, ha bisogno di fronteggiare questa situazione e la resa non è assolutamente la mia strada preferita

“di doman non c’è certezza.” E oggi più che mai bisogna rispolverare quei vecchi libri per trovare la soluzione.


La storia insegna!

E proprio dopo la peste l’inversione di tendenza fu quella di spostare le attività produttive specialmente lana e seta dalla città alle campagne a causa degli elevati costi di manodopera.

Questi lavori vennero affidati a lavoratori che alternavano il filatoio e il telaio ai lavori dei campi. Questo venne chiamato sistema domestico, forse oggi utilizzeremo un inglesismo per definirlo smart working, o la chiameremo diversificazione di reddito ma tutto sommato non possiamo vantare nulla di nuovo se nel 1300 le esigenze spinsero le persone, pur non conoscendo l’inglese,  ad adattarsi ad una nuova normalità


Proprio in questi giorni leggendo qua e la cercavo risposta ad una domanda:
Cosa si aspettano i nostri consumatori una volta terminata l’emergenza?


Una frase in particolare di Albert Camus mi ha aiutato a riflettere su un tema fino ad oggi non approfondito dal 70% delle aziende e battitori liberi.

La peste aveva ricoperto ogni cosa: non vi erano più destini individuali, ma una storia collettiva, la peste, e dei sentimenti condivisi da tutti.

Una sentimento comune che riparte dal territorio, questo forte legame interrotto.

Tante volte le aziende parlano di territoriale senza mai entrarci pienamente, senza mai far emergere quel sentimento di appartenenza innato in noi.

Le relazioni e le collaborazioni, quel senso comune che definiamo co-marketing, che nel passato hanno aiutato i nostri predecessori a rimettersi in piedi e rimettere in piedi un paese, oggi più che mai dovrebbe essere il giusto sentimento di ripartenza.

Spesso sento dire: quando ritorneremo alla normalità?
La mia irrilevante risposta è: ci adatteremo ad una nuova normalità.

Una nuova normalità che immagino metta al centro l’individuo e l’individualità nei processi di acquisto e il territorio e la comunità al centro della comunicazione

In quanti a Giugno affolleranno i centri commerciali, con quanta diffidenza vedremo il prossimo a meno di un metro?
Non c’è presunzione nel tentare di rispondere a queste domande ma per chi opera nel mondo del marketing strategico, il coraggio della risposta deve prevalere sulla percentuale di errore.

Dovremmo essere in grado di offrire esperienze alternative.
Dovremmo essere in grado di accantonare, almeno nell’immediato, l’ascia estremamente commerciale e metterci ancora una volta a disposizione dei nostri consumatori

Sicuramente non c’è risposta certa a come ognuno di noi risponderà agli stimoli che il mondo del marketing ci sottoporrà ad emergenza finita.


Impegnarsi in una riflessione legata alla fotografia dello stato attuale del nostro business, ed immaginare come i nostri utenti si comporteranno e di conseguenza le nostre aree di miglioramento ci permette di recuperare un tempo altrimenti perso.

Non c’è risposta certa delle nostre reazioni agli stimoli che il mondo del marketing ci sottoporrà ad emergenza finita.


Impegnarsi in una riflessione legata alla fotografia dello stato attuale del nostro business, ed immaginare come i nostri utenti si comporteranno e di conseguenza le nostre aree di miglioramento ci permette di recuperare un tempo altrimenti perso.

Forse davanti un buon vino
Forse dopo aver letto un buon libro

Sicuramente a casa!